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Collezione "ICONE" OPPEDISANO
Come accade per tutti i fotografi di grande fama, il cui lavoro ha attraversato i confini internazionali ottenendo prestigiosi riconoscimenti, anche per Joe Oppedisano esistono progetti che si distinguono come tappe fondamentali della sua carriera. Questi lavori non solo segnano momenti cruciali nella sua evoluzione professionale e artistica, ma sono diventati veri e propri punti di riferimento, simboli tangibili della sua personalità creativa. Vengono infatti riconosciuti come opere di successo caratterizzate da un’impronta stilistica inconfondibile e rappresentano l’espressione autentica e unica del suo talento.
"Un click passa in una frazione di secondo. In una frazione di secondo i fotografi fermano il tempo, catturano luce e forme. Joe Oppedisano riesce in frazioni di secondo a catturare il materiale per esprimere dei piccoli saggi. Saggi di estetica, saggi di urbanistica, saggi su monumenti, piccole monografie su persone e personaggi. Tutto nello spazio di un click!”.
(Renzo Rossellini)
FOTOGRAFIA PUBBLICITARIA
Ampiamente noto nel mondo della pubblicità per le campagne realizzate in America e in Italia negli anni ’80 e ’90, per le quali ha ricevuto spesso importanti riconoscimenti ufficiali, Joe Oppedisano ha realizzato progetti iconici di grande successo per molti brand importanti, tra i quali figurano Adidas, Pioneer, Kodak, Hitachi, Lacoste, Apple, Fiat, Campari, Ras e moltissimi altri.
NEW YORK
"Oppedisano, impegnato tra Milano e gli Stati Uniti nella fotografia pubblicitaria e di studio, non dimentica che la fotografia di strada, dopo essere nata per le vie di Parigi, ha trovato consacrazione e canoni tra i grattacieli di New York. Essere nella grande Mela con un apparecchio in mano è per lui per metà un ritorno alle radici, per metà una riscoperta: perché la città non sta mai ferma, e non si fa mai ritrovare dov' era prima; perché cambiano incessantemente le persone, in un costante va e vieni alimentato dalle centrali della finanza, dell'economia, della comunicazione, della pubblicità e della cultura; cambiano le insegne e gli arredi; ma anche, con una frequenza impossibile da ritrovare in qualunque altra città. gli edifici e la prospettiva urbana. Per questo, i ritorni di Oppedisano sono in parte una scoperta".
(Rivista “Photo”, 1997)
DE-CONSTRUCTIONS
"Le fotografie di Oppedisano possono essere scambiate per esercizi di stile più o meno futili all' insegna del virtuosismo tecnico. Non lo sono quasi mai. Non diventano mai astratte o concettuali. Puoi frammentarla, smontarla, sfaccettarla, decostruirla, ricomporla, deformarla, ma la realtà del soggetto o dell'oggetto è sempre rispettata.
[…] Nelle de-constructions Oppedisano ricorre al medesimo procedimento cinematografico già impegnato nelle Silhouettes: la metamorfosi del tempo nello spazio, “montando” decine e decine di scatti fotografici con una tecnica da lui inventata, analoga a quella del mosaico. È uno dei tanti modi con cui Oppedisano reinventa la realtà, caricandola di significati. Non è semplice esercizio di stilizzazione: i suoi sono atti di conoscenza; conoscere significa anche scoprire una propria realtà, desunta attraverso una idea selettiva dell’infinita molteplicità degli esseri umani e degli oggetti conoscibili.".
(Morando Morandini)
"Joe Oppedisano è un collega che stimo moltissimo per il suo coraggio e la sua forte tensione creativa. Con i suoi ultimi lavori "Estensioni" e "De-Costruzioni" è riuscito ad individuare una nuova strada di racconto visivo, < un viaggio dentro la mobilità dell'immagine>".
(Giorgio Lotti)
MUSICIANS
Appassionato di musica, Joe Oppedisano le ha dedicato diversi progetti fotografici, differenti per tipo di ricerca, soggetti fotografati e stile espressivo. Dalle fotografie realizzate durante alcuni importanti concerti a New York alle Polaroid 50x60, dagli scatti "Jumping" ai ritratti "Musical Extensions", l'autore ha costantemente ricercato - con entusiasmo e con cura - cifre espressive originali e innovative per raccontare in modi diversi la natura di una passione che è stata (ed è ancora) anche la sua.
RITRATTI "INNER SELF"
"Gli “Inner self” mirano a scavare ancora più profondamente all'interno del soggetto fotografato, sono ritratti che vanno al di là dei ritratti stessi, sottolineando il dualismo dell'animo umano e cogliendone l'invisibilità. La silhouette del soggetto rappresentato è come un'impronta digitale, ancora più profondamente caratterizzata dalla doppia esposizione che rivela, all'interno del profilo, sguardi, luoghi, oggetti che ci trasportano in un poetico viaggio nell'animo del soggetto".
(Joe Oppedisano)
Fotografie di Joe Oppedisano – All rights reserved
Collezione STRATIFICAZIONI ("STRAT'Z")
"La mia è una fotografia prolungata, un mini collage che prolunga il tempo. Per me è affascinante non dover fare i conti con l'unicità della foto, preferisco affidarmi ad una sequenza, quasi una panoramica, cioè un formato dove l'obbiettivò è mobile. Questo po’ avvenire perché ho una macchina, unica al mondo, che ho personalmente modificato per ottenere questo effetto di sequenza panoramica".
(Joe Oppedisano)
"Attraverso il concetto della profondità e della superficie Oppedisano muove l'immagine fotografica secondo la concezione della condensazione e dello spostamento ed applica un sistema visivo strutturato come un sogno: non è un caso se egli opera sovrapponendo immagini o producendo serie di immagini. Facendo questo riconosce la sua essenza, il suo tempo, il suo spazio”.
(Marco Nereo Rotelli)
"Mi piace pensare che nel suo mestiere Joe Oppedisano coniughi la fantasia del Sud mediterraneo dove è nato con il pragmatismo dell'Occidente americano dove si è formato”.
(Lanfranco Colombo)
Fotografie di Joe Oppedisano – All rights reserved
Collezione BIG POLAROID
La collaborazione di Joe Oppedisano con Polaroid è iniziata a Milano nel 1986 con l'introduzione in anteprima della macchina fotografica istantanea più grande al mondo: la Polaroid 50x60cm, chiamata anche "The big one". L'arrivo di questo capolavoro tecnologico, della quale sono esistiti solo 3 esemplari in tutto il mondo, ha segnato l'inizio di una solida partnership che si è consolidata nel tempo. Se è vero che anche altri fotografi hanno realizzato qualche scatto o tentato un approccio creativo con questo mezzo, è altrettanto vero che nessuno è riuscito farlo proprio al pari di Joe e a dedicarvisi con passione e con continuità come ha fatto lui. La sua attività di ricerca fotografica lo ha visto viaggiare con questa Polaroid per tutta l'Italia per diversi anni, e il suo corposo lavoro è diventato un riferimento importante nella storia dell'arte fotografica istantanea.
BUSKERS
Da quasi 30 anni Joe Oppedisano ritrae i musicisti di strada del Ferrara Buskers Festival® trasformando arte, passioni ed emozione in fotografie d’autore, e scegliendo di ritrarre i musicisti non in strada ma in studio. Una scelta che può sembrare contraddittoria, essendo i buskers per elezione artisti che si esibiscono all’aperto, in un costante coinvolgimento di spettatori e passanti. Al contrario invece l'autore ritiene che portare i buskers fuori dal contesto abituale della strada e posizionarli nella dimensione concentrata e isolata dello studio possa creare un'atmosfera particolare di scambio diretto e possa consentire loro di raccontandosi in modo ancora più spontaneo, intimo e sincero esprimendo di sè qualcosa di molto speciale, mentre suonano per il fotografo.
"Quello che mi attira di più, al di fuori dei tradizionali criteri pubblicitari e commerciali, è capire tutto ciò che è diverso, che appartiene alle cosiddette sub-culture: persone o gruppi che vivono, e spesso sopravvivono, solo grazie alla passione che mettono in quello che fanno".
(Joe Oppedisano)
CIRCO
"Avevo cinque anni quando il circo è arrivato nella mia città. Allora non si faceva molta pubblicità e quindi il circo faceva una parata per le strade annunciando la sua presenza. Soltanto la parata mi aveva affascinato moltissimo e chiesi a mia madre di portarmi al circo. Mio padre era emigrato negli Stati Uniti, due anni dopo lo raggiungemmo anche noi a New York, ma nel frattempo mia madre si era trovata da sola con tre figli da gestire e di cui io ero il più grande, per cui non aveva tempo di portarmi allo spettacolo. Fu così che io e mio fratello ci andammo di nascosto infilandoci sotto al tendone e assistendo per la prima volta a quel mondo affascinante".
(Joe Oppedisano)
"Joe Oppedisano segue fin dagli inizi della sua creatività le vicende, i "numeri", le ricchezze spettacolari dei circhi in attività e specialmente di quelli che si intitolano ai Togni, Orfei, Medrano e dell'Americano, che è anch'esso una filiazione dei Togni".
(Mario Verdone)
"Mi sembra che la nota che contraddistingue il lavoro di Joe sia sempre l' alto livello dell'approccio professionale - naturale per un fotografo tanto impegnato nella fotografia pubblicitaria - unito ad una profonda partecipazione umana. La lunga ricerca personale sul mondo del circo ne è la testimonianza: per oltre dieci anni la passione per quel mondo autentico, duro, poetico e un po' malinconico ha spinto Oppedisano a collezionare personaggi, che ha isolato dal contesto perché il dialogo diventasse piu diretto, ma sui quali ha posato uno sguardo affettuoso. Ho sempre pensato che queste immagini fossero un po' anche degli autoritratti perché Joe me lo immagino così: perfetto esecutore del suo numero sulla scena, generoso e fragile quando non si esibisce”.
(Paola Bergna, Photo Magazine)
CARNEVALE
Il lavoro sul Carnevale è nato in Piazza Duomo a Milano nel 1990. Utilizzando il banco ottico dell'iconica Polaroid 50x60, l'autore ha allestito uno studio all'aperto, sotto una tenda, nel quale ha creato uno sfondo dipinto raffigurante una tipica scena di Milano. Rievocando l'antica tradizione dei fotografi dell'800, l'iniziativa ha avuto un'eco straordinaria: in soli 4 giorni sono state fotografate oltre 150 persone dai costumi più disparati e quello del Carnevale Ambrosiano è diventato un progetto di grande successo che è stato poi esposto nel corso degli anni in tutta Italia.
Fotografie di Joe Oppedisano – All rights reserved
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Fotografie di Carlo Ferrara - All rights reserved