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DANIELE VITA
Conosco Daniele Vita da molti anni. So che la qualità delle sue immagini è il frutto del suo animo gentile, che lo porta ad avere una disponibilità e una generosità verso gli altri che gli risulta evidentemente istintiva. Un animo gentile e coraggioso che lo invoglia, nonostante la “cattiva stampa” di cui gode oggi il reportage sociale, a insistere su questa strada, in questo settore che è uno dei grandi e preziosi filoni della fotografia.
Elio Piazza
(Photo Editor)
Daniele ci conduce con discrezione e onestà tra le vite di Cojimìes attraverso un tempo che solo a tratti percepiamo come nostro. Non ci viene offerta una chiave di lettura, né promessa una comprensione finale. Soprattutto non siamo ingannati dalla lusinga, così frequente nell’attuale sistema dei media, che grazie a queste foto acquisiremo maggiori informazioni sul mondo, come se il nostro problema fosse la scarsità di conoscenze. Piuttosto, Daniele offre al nostro sguardo la possibilità di perdere l’equilibrio, lo costringe a cercare un appiglio, e così facendo, nel momento stesso in cui lo troviamo, fa apparire ai nostri occhi ciò su cui siamo appoggiati, e svela a noi stessi i fili che ci muovono e ci trattengono.
Tommaso Sbriccoli
(Antropologo sociale e politico)
L'Artista
BIOGRAFIA
Daniele Vita nasce a Vetralla nel 1975.
Interrompe gli studi di sociologia e antropologia per dedicarsi pienamente alla fotografia.
Complici gli studi antropologici, manifesta sin da subito l’interesse verso la vita quotidiana degli esseri umani.
La sua esperienza fotografica si sviluppa preminentemente e si consolida nel tempo attraverso viaggi di reportage sociale in diversi paesi (tra cui Ecuador, Bulgaria, Algeria e area del Maghreb, ma anche alcune zone del Sud Italia). La sua straordinaria sensibilità alle tematiche sociali più serie riscontrate in questi paesi si unisce ad una capacità particolare di raccogliere nel mondo quotidiano espressioni spontanee di umanità, scampoli di esistenze segnate da un destino non semplice, prospettive non scontate di giovani vite in divenire. Questa grande capacità di vestirsi di quei mondi con semplicità, rispetto e trasparenza è favorita da soggiorni di convivenza più o meno lunghi nelle terre e nei nuclei familiari di cui ci racconta.
Di tali esperienze riesce a offrire testimonianza collaborando con diverse riviste di settore Italiane (Foto Cult, Progresso Fotografico e altre ancora), che lo segnalano per servizi fotografici e reportage prevalentemente a sfondo sociale.
Il primo lavoro retribuito è la documentazione di uno spettacolo teatrale nel carcere femminile di Rebibbia. Per diversi anni documenta il teatro, da quello sociale nei penitenziari, a quello per i diversamente abili, fino a quello classico contemporaneo.
Daniele Vita collabora nel corso degli anni (attraverso progetti fotografici diversi) con Unhcr, Anci, Arci, Fratelli Alinari, De Agostini e il Comune di Roma.
Collabora tuttora con numerose Cooperative sociali e Associazioni (tra cui Coop Alice Lazio e Fondazione Exodus) documentandone fotograficamente le attività e lavorando a progetti speciali realizzati in seno alle stesse Associazioni.
Per due anni consecutivi è stato finalista al premio Hystrio Occhi di Scena.
Nel 2005 documenta per il Comune di Roma la vita quotidiana dei migranti nella capitale, ne nasce una mostra alla Sala Santa Rita di Roma e una pubblicazione dal titolo “A sogni aperti”. Nel 2007 una selezione di queste immagini viene ospitata presso San Pietro Scheraggio agli Uffizi di Firenze per i Fratelli Alinari.
Nel 2008 vince il premio al Toscana Foto Festival con il lavoro “Morale della Favola” una ricerca della Resistenza nella Tuscia. Nel 2009 con lo stesso lavoro è finalista al premio Kiwanis, Portfolio Italia ed espone al Cifa a Bibbiena, sempre lo stesso anno vince il premio Sud Est ed espone al Fotografia-Festival Internazionale di Roma.
Nel 2009 e 2010 è finalista al premio Occhi di Scena e nel 2011.
Nel 2011 è finalista al Premio Unicef Poy con “Cojimies”, un racconto sulla vita quotidiana di un piccolo villaggio in Ecuador ed espone al Mia, Milano Image Art Fair con “Il circo Harryson”.
Nel 2012 viene invitato a una collettiva “Sguardi di un paese in crisi” a Citerna Fotografia e vince la borsa di studio Giovanni Tedde proproi con il lavoro “Cojimies”.
Nel 2014 vince il premio Castelnuovo Fotografia con il progetto “Borders #0”, un progetto paesaggistico sull’isola di Lampedusa, che viene esposto l’anno successivo sempre a Castelnuovo Fotografia.
Nel 2015 espone nella collettiva “Rovine”, la forza delle rovine a Palazzo Altemps, accanto a maestri della fotografia internazionale.
Nel 2017 partecipa a una collettiva dal nome “Feeling Home, Sentirsi a casa” presso al Fabbrica del Vapore a Milano, progetto itinerante con il quale espone anche a Voghera (PV) nello stesso anno e a Corigliano Calabro (CS) nel 2019.
Nel 2018 è invitato al Med Photo Fest, esponendo il lavoro “Suleymaniye Otopark”, che racconta la vita di profughi siriani nei pressi della moschea di Suleymaniye a Istanbul, lo stesso lavoro diviene un libro dal titolo “Estremo Umano” edito da La Camera Verde.
Nel 2019 vince il premio “Crediamo ai tuoi occhi” con il lavoro la Settimana Santa in Sicilia e pubblica il libro con lo stesso titolo (edizione Fiaf). Nello stesso anno vince il premio “1801 passaggi del Mavi” e riceve una menzione d’onore al Unicef Poy 2019.
Nel 2021 vince il primo premio nella categoria Future Generation al World Report Award, Festival della Fotografia Etica. Questo progetto è stato esposto a Lodi, sede del suddetto Festival e all’Head On Photo Festival di Sidney, Australia e Voghera fotografia.
Nel 2022 è finalista al Romano Gagnoni Award e al Gomma Grant e vince il primo premio nella categoria Daily Life Picture Story al POY Pictures of the Year.
Sempre nel 2022 vince il primo premio BarTur nella sezione Unity and Diversity.
Tra le sue esposizioni personali e collettive, si ricordano inoltre le mostre presso la Sala Santa Rita a Roma (2006), a San Pier Scheraggio presso gli Uffizi (Firenze) per i fratelli Alinari (2007), al Fotografia-Festival internazionale di Roma (2008), al Toscana Foto Festival (2010 e a Castelnuovo di Porto Fotografia nel 2015.
Attualmente vive a Catania dove porta avanti i suoi progetti a lungo termine da fotografo free lance.
PUBBLICAZIONI
2019 "La settimana santa in Sicilia"
FIAF
2018 "Estremo umano"
Ed. La Camera Verde
2009 “Morale della favola”, raccontare la Resistenza oggi
Ed. Purple Press (Roma)
2009 “Che qualcuno ascolti che qualcuno sia”
Ed. Editoria e spettacolo (Roma)